mercoledì 7 marzo 2012

VIAGGIO IN ARABIA SAUDITA - MADA'IN SALEH


Che occasione unica...vivere qui ci ha permesso di poter visitare Mada'in Saleh, un posto magnifico.

Mada' in Saleh era la seconda citta' per importanza dell'impero dei nabatei, quelli che, per capirci, hanno costruito Petra. Questa citta' venne costruita a meta' strada tra Mecca e Petra, sulla rotta delle carovane di pellegrini, esploratori, mercanti ed eserciti, che viaggiavano in arabia. Dell'antica citta' (siamo tra il 50 e il 100 d.C.) sono rimaste solo le tombe, quali uniche strutture permanenti. Le tombe sono infatti scavate in enormi formazioni rocciose e disseminate in un paesaggio lunare didune sabbiose, mentre le case erano fatte di mattoni cotti al sole delle quali non e' rimasto piu' nulla.

La meraviglia che ti attende a Mada' in Saleh e' gia' anticipata dal paesaggio attorno alla strada che porta ad Al Ula, un'antica citta' nella quale si fa base per visitare il sito archeologico.
Il sito e' recintato e sorvegliato e all'ingresso c'e' un posto di polizia che controlla che i visitatori siano provvisti di permesso. Anche loro ci hanno invitato a sederci con loro, all'araba maniera, sui tappeti di fianco al fuoco. Nella stanza hanno una specie di caminetto costruito per accogliere i bricchi di caffe' (il tipico caffe' arabo e' il gawa, con il cardamomo, buonisssssimo, che viene servito con la tipica brocca col becco lungo, la dallah), il the' o il latte, anche questo molto dolce e speziato (era buonissimo anche questo ma non era una grande idea abusarne!!).


Nel sito ci sono 131 tombe in un'area di circa 20km quadrati. Per i noti motivi, non ci sono molti turisti da queste parti, quindi la visita ha anche la magia del silenzio e della viva sensazione di essere in un luogo deserto. Quel giorno c'eravamo solo noi con la nostra bravissima guida e un piccolo pullmino di arabi, tutti uomini, in gita da Jeddah.























A nord del sito c'e' anche una stazione ferroviaria, ristrutturata di fresco, ma inattiva. Si tratta di una dellestazioni della Ferrovia dell'Hijaz, importante collegamento tra Damasco e Medina per i pellegrini musulmani, che fu ripetutamente danneggiata da Lawrenced 'Arabia durante la prima guerra mondiale. Oggi queste stazioni sono state ristrutturate, in vista forse di una futura riattivazione della linea ferroviaria.

Mada'in Saleh Railway station

A custodia di questo sito c'era un uomo di origine egiziana, con un simpatico e sdentato sorriso. Questo signore ci ha chiesto quale fosse la moneta del nostro paese...sembrava non conoscere l'esistenza dell'Euro..e poi ci ha chiesto se ne avevamo una per lui. Avevo 1 Euro con me (era li' ancora dal tempo del carrello all'Esselunga!) e gliel'ho dato. Sono rimasta impressionata perche' questo signore era felice come un bambino, mi ha chiesto quanto valeva perche' voleva pagarmelo (!!) e ha ringraziato molto per il regalo.
Piu' volte durante questo viaggio ho notato come noi stranieri e turisti non eravamo "polli da spennare" come succede in quasi tutti gli altri angoli di mondo, chi piu' chi meno, ma anzi i destinatari delle loro attenzioni riservate ai migliori ospiti. Questo grazie alla mancanza di turismo e al benessere generale della gente.
Il resto della giornata lo abbiamo speso gironzolando tra i cunicoli della vecchia citta' di Al Ula. Questa cittadina si trova in un palmeto al centro del wadi ed e' circondata da impervie pareti rocciose di arenaria rossa da entrambi i lati. La citta' ha origini antichissime e sorge su luoghi citati nella Bibbia. E' costruita con mattoni difango che, pioggia dopo pioggia, si stanno sciogliendo finche' non scompariranno del tutto. L'insediamento e' stato abitato fino agli anni '70; la storia e' quindi recente, la vita in quelle case e' ancora viva nei ricordi degli adulti del posto che ci raccontano di quanto sia stata dura convincere i vecchi ad abbandonare quelle case per andare in abitazioni piu' nuove e sicure...

old Al Ula

old Al Ula

Sulla strada che porta fuori citta', la nostra guida ci ha portato nel palmeto di un suo amico: non sembrava nemmeno di essere nel deserto dell'arabia da quanto era rigoglioso quel frutteto! La particolare collocazione della citta' le permette di avere molta acqua per irrigare i palmeti da dattero e le piante da frutto. E' un vero peccato che in Eastern Province importino certa robaccia refrigerata anziche' vendere questi meravigliosi frutti locali!! Ah, ovviamente il proprietario ci ha accolto come amici e ci ha offerto tutti i suoi frutti migliori.



E per concludere, doppio tramonto: prima visto sulla Roccia dell'Elefante, fuori dalla citta', nel deserto:

Roccia dell'Elefante


e poi dall'alto della falesia, il panorama sulla citta' di Al Ula...

Al Ula

Siamo rimasti entusiasti di questa esperienza che da sola e' valsa tutto il viaggio...

Masha Allah

1 commento:

Anonimo ha detto...


bellissimo articolo e foto