venerdì 27 dicembre 2013

HAPPY MERRY CHRISTMAS!

la card di Kalumandel!

Terzo Natale in Saudi: passata la festa, gabbato lo santo. Quasi non ce ne siamo accorti, ammetto.
Festeggiare il Natale qui e' vietato, ma poi di fatto si fa lo stesso. A modo nostro!

Decorazioni e albero:
Le decorazioni di Natale sono ovunque: te le sei portate ben nascoste nelle valigie o le hai acquistate nei retrobottega di negozi di fiducia. L'importante e' fare le cose con cautela: per esempio evitare di andare a Bahrain a prendere addobbi natalizi nei 20 giorni che precedono il giorno, perche' alla dogana diventano inflessibili e requisiscono tutto! Anche innocue ghirlande verdi e rosse..

Panettone:
Di solito si trova, anche se venduto a peso d'oro! Quest'anno pero', l'inaspettata affluenza di italiani (che ovviamente scappano dall'Italia) ci ha fregato e i pochi panettoni in vendita sono andati a ruba…e noi niente!!!!! Meno male che un'amica italiana ha condiviso con noi meta' del suo pandoro!

Cenone:
Cenina semmai…la nostra tradizione e' di festeggiare la mattina del 25 e conseguente pranzo, ma qui, essendo giorno lavorativo (sgrunt!) abbiamo dovuto anticipare alla sera del 24: cena solo un po' piu' calorica del solito, apertura regali prima delle 22 e a nanna presto, che domani se va' a lavura'! Capodanno non sarà diverso..

Auguri:
Alcuni integralisti dicono che a un musulmano e' vietato fare gli auguri di Buon Natale perche' e' come ammetterne l'esistenza. Poi in realtà qualcuno ti fa gli auguri, anche se sottovoce! E alcuni auguri sono davvero inaspettati e graditi… Tipo il giardiniere indiano (e indù) che ti consegna una Xmas card non firmata con scritto: "Have a Merry Christmas daughter!"

O il ragazzo bangla (musulmano) che ti dice….

"Happy Merry Christmas, Madam!"

Buon Natale a voi...


giovedì 5 dicembre 2013

CORE DE MAMMA

In occidente e in Italia in particolare non siamo abituati a vedere cosi' tanti pancioni, qui invece le donne sono sempre incinte. Considerate che il numero "giusto" e' 5 figli, ma c'e' chi non si risparmia e ne sforna un numero a due cifre!
Fanno figli per la loro religione e anche perché le donne qui non hanno molto altro da fare: avere figli e' l'unica ragione per essere al mondo. Ma l'avere figli non ha niente a che vedere col senso di maternità.

Sara' che in occidente i figli costano così tanto e che le necessita' di una donna nel corso della sua vita sono così' tante che i nostri bambini sono pochi e preziosi. Qui no. Mettono al mondo figli che sembra non abbiano alcuna voglia di crescere, a cui non danno troppo amore e neanche tanta educazione.
La scena comune e' quella di una saudita coperta da testa a piedi (i figli la riconoscono dall'odore!) con una manciata di ragazzini intorno e con la nanny che li rincorre (di solito sono cariche di zainetti e shopping bag). Si perche' qui i bambini sono cresciuti dalle nanny, filippine indonesiane o indiane, che diciamocelo, di sti bambini non gliene fotte niente. Gia' molto spesso devono subire molestie dai loro padroni, dal marito porco o dalla/e moglie/i manesca/he, e per sopravvivere diventano come automi senza espressione ne' sentimenti. Così si occupano di guardare sti bambini il minimo indispensabile affinché non si facciano troppo male. Senza dare loro il minimo affetto ne' educazione. Crescono come selvaggi. Noi siamo forse esagerati in senso opposto, ma qui io non ho mai visto sgridare un bambino ne' tantomeno fargli una carezza. Fanno quello che vogliono e basta. Nessuno li guarda, nessuna cautela per la loro sicurezza. E' normale vedere neonati in braccio al guidatore di un'auto o un bambino piccolo in piedi di fianco all'autista che si spalma sul cruscotto…altro che cinture o seggiolini!! Tant'e' che, con poca delicatezza, gli expat li chiamano "human airbag"...

Un esempio:


bambina che gode del panorama

E con questo modo di fare, e' ovvio ogni tanto succedano le disgrazie, come quella riportata da RyadhConnect qui, dove 3 fratellini sotto i 10 anni sono annegati in una piscina. Non faccio fatica a immaginare i genitori non lontani ma che pensavano a tutt'altro che a guardare che i figli non si ficcassero nei guai.

Parecchio interessante e' poi la foto che questa testata ha scelto per rappresentare la notizia. Eccola:

la delicata immagine scelta per annunciare una disgrazia

Ma si può?? Cultura diversa, sensibilita' diversa, ovvio! Se qualcuno da noi avesse avuto la stessa malsana idea, sarebbe stato rimosso immediatamente e la gente sarebbe scesa in piazza!
Rob de matt..

lunedì 2 dicembre 2013

HARASSMENT

Nell'ufficio dove lavoravo anni fa, avevo un capo fissato con il sexual harassment e se qualche collega dell'epoca sta leggendo, sa bene di chi parlo e si sta rotolando per terra dalle risate! Ma quelle erano le sue fantasie o comunque a questa espressione lui dava un certo significato.
Ma anche qui si parla molto di harassment e da tempo mi sto chiedendo cosa esattamente si intenda qui.

Sui giornali locali si parla spesso del rischio di harassment nei confronti delle donne: e' una scusa di solito usata per giustificare la segregazione, per supportare l'idea che le donne devono stare chiuse in casa e che si devono vestire appropriatamente, cioe' si devono coprire completamente.
Proprio per questi ragionamenti faccio fatica a capire la gravita' attribuita ad un episodio definito come harassment. Riesumando poi una vecchia passione per i numeri (!!!), leggo online questi dati:
Saudi: 2797 (nel 2012) casi di harassment su una popolazione di 27 milioni (stima 2013)
Italia: 3223 (nel 2006) casi di harassment su una popolazione di 58 milioni (nel 2006).
So bene che e' un paragone che non ha alcuna valenza statistica, ma secondo me da' l'idea che qualcosa non va nel concetto stesso di harassment.

Qualche settimana fa ha avuto una grande risonanza un episodio di harassment, accaduto proprio in un mall qui vicino, nei confronti di alcune ragazze saudite, peraltro appropriatamente vestite! In un video si vede che alcuni ragazzotti in thobe deridono un gruppetto di ragazze e dicendo loro qualcosa in arabo le inseguono fin fuori dal mall, si avvicinano fino a che uno di questi prende una di loro per i polsi, mentre lei reagisce con un abbozzo di calcio. Prosegue con strilli e urletti delle ragazze e derisione e atteggiamento minaccioso da parte dei maschi.

Ho guardato alcune volte quel video, cercando una diversa prospettiva ogni volta.
Ho provato a guardarlo con gli occhi di una saudita, ma no, non mi riesce proprio: la diversita' culturale e' troppa, non sono capace. Non ho la stessa visione dei maschi che hanno loro.
Poi l'ho riguardato con gli occhi di una milanese scafata. Ho visto una situazione umiliante e sebbene inaccettabile, non ho la sensazione di un oggettivo pericolo. Vedo un gruppo di ragazzotti incapaci di rapportarsi in modo rispettoso (o di rapportarsi in qualsiasi modo) alle donne. Ma pensando alle cose gravi che succedono di recente nel nostro mondo, questa non sembra una di quelle.
Poi ho provato a guardarlo con gli occhi dell'expat che conosce il posto e si, sono rimasta male. Effettivamente se fosse successo a me (cosa che cmq dubito fortemente possa accadere) sarei rimasta terrorizzata, forse perche' non avrei saputo come comportarmi. Spiego: una mattina ero in un negozio dello stesso mall e mentre guardo delle scarpe (ma dai??) mi trovo di fronte un piccoletto tra i 30 e 40 anni in thobe che mi chiede insistente: "how are you??". Capisco in un nanosecondo che sto cristiano (dai, si fa per dire…) non stava bene, che qualche problema ce l'aveva…Fossi stata in centro a Milano non avrei avuto alcun problema a fare un sorriso e a cambiare strada. Ma li' sono rimasta pietrificata. Il commesso del negozio e' intervenuto subito e l'ha allontanato, chiedendomi se stavo bene e se mi fossi spaventata. Ero terrorizzata, non solo dal quel ragazzo, ma anche dalla mia reazione. Mi sono resa conto che il problema era che non sapevo quale fosse la reazione giusta, per quella situazione, in quel posto, in questo paese. Mi sono resa conto che non potevo contare su quegli strumenti di difesa che ho nel mio mondo, siano essi la mia personale aggressività sia il contare su qualche ragazzone di buon cuore di passaggio.

Tornando a bomba, sta di fatto che quell'episodio di harassment ha avuto molte conseguenze.
Intanto il fatto che il video sia stato così clickato non e' piaciuto, così, in perfetto stile saudita, anziché intraprendere altre strade per reprimere il fenomeno imitativo, si parla di vietare fotografie nei luoghi pubblici! Meglio non farle sapere al mondo certe cose, no?? Ma poi scusa, e come faccio io senza foto che c'ho il blog da pubblicare?? Vedremo se diventerà legge..
Altra conseguenza e' che quei ragazzotti sono stati arrestati, condannati da 1 a 15 mesi di prigione e a un numero imprecisato di frustate.

Ora, saro' anche confusa sul giusto livello di sensibilità' che bisogna avere, ma questa pena non la trovo così esagerata e con quello che si sente ogni giorno della cronaca in Italia, nonostante tutto, sono forse piu' sicura qui.

Qui il video:
che ne pensate?